Accordo Open Fiber – TIM per la rete unica

Qualcosa di importante si muove verso la creazione di una rete unica nazionale delle telecomunicazioni. Dopo mesi di trattative e negoziati i consigli di amministrazione di Tim, Open Fiber e Cassa Depositi e Prestiti(CDP) hanno siglato un protocollo di intesa non vincolante (Memorandum of Understanding, MoU) per il progetto di integrazione delle reti di TIM e Open Fiber.

A firmare l’intesa anche i due fondi esteri, Macquarie e KKR, azionisti di minoranza delle due reti, che hanno condiviso l’iter dell’operazione. Più nello specifico, Macquarie detiene il 40% del capitale azionario di Open Fiber, mentre Kkr il 37,5% di FiberCop, la rete Tim che dagli armadietti entra nelle case degli italiani.

 

Accelerare la diffusione della fibra ottica

Lo scopo dell’accordo è di avviare un processo finalizzato alla creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato. L’operatore unico sarà controllato da CDP Equity (CDPE), società interamente controllata da CDP, ma nella sua struttura societaria avranno una partecipazione anche Macquarie e KKR.

Obiettivo di tutta l’operazione è di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture VHCN (Very High Capacity Networks) sull’intero territorio nazionale. Infrastrutture che permetteranno a cittadini, enti pubblici e imprese di accedere ai servizi più innovativi ed efficienti offerti dal mercato, contribuendo così a uno sviluppo più celere, duraturo e sostenibile del Paese.

 

Come si svilupperà il processo

Secondo il progetto condiviso da tutte le parti in causa, la creazione dell’operatore unico potrà essere realizzata con un processo articolato. Questo prevede la separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di TIM. Ciò sarà possibile attraverso un’operazione societaria o combinazione di operazioni societarie da definirsi. Le attività infrastrutturali di TIM saranno integrate con la rete controllata da Open Fiber, anche in questo caso con modalità che dovranno essere definite. Al termine del progetto TIM, per quanto riguarda il mercato italiano, potrà focalizzare la sua attività nei servizi di telecomunicazione e trasmissione di dati.

 

L’iter

Con la sottoscrizione del memorandum, le società si sono impegnate a negoziare in via esclusiva e in buona fede i termini e condizioni dell’operazione. Si arriverà alla firma di eventuali accordi vincolanti entro il prossimo 31 ottobre. La sottoscrizione di tali accordi sarà portata all’approvazione dei rispettivi organi deliberanti e soggetta all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, incluse quelle in materia di antitrust, da parte delle Autorità nazionali ed europee competenti. Inoltre, a prescindere dalla struttura che potrà essere da ultimo individuata e condivisa, l’operazione sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea degli azionisti di TIM.

 


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