Anche in Friuli il problema delle perdite idriche è rilevante. Secondo i dati ISTAT quasi la metà dell’acqua immessa nel sistema idrico regionale viene persa. È per porre fine a questo spreco che CAFC ha dato il via a un progetto pilota per scovare le perdite idriche non facilmente rilevabili e sistemarle.
Un’operazione che punta a fare un check-up completo dell’infrastruttura idrica e che al momento coinvolge il comune di Gemona del Friuli. In questo caso si punta all’upgrading di 120 chilometri di rete acquedottistica, per poi avviare la campagna sui 2700 chilometri gestiti in tutta la provincia di Udine. Campagna da realizzare attraverso l’introduzione sulle infrastrutture di sistemi di controllo avanzati e digitalizzati che permettono una gestione ottimale delle risorse idriche, riducendo perdite e sprechi.
Il progetto Smart Water Management
La campagna rientra nel finanziamento ottenuto dal gestore attraverso il PNRR, e fa parte progetto Smart Water Management, gestione avanzata dei sistemi idrici per la riduzione delle perdite sulle reti di distribuzione della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e del Veneto Orientale. Un progetto elaborato da tutti i gestori del Friuli-Venezia Giulia. A questo scopo, a settembre dello scorso anno, si sono uniti in questa rete di imprese, collaborando con le proprie rispettive eccellenze professionali e operative in team di lavoro interaziendali.
Le due fasi della campagna
L’attività di ricerca prevede due tipologie d’indagine da sviluppare in fasi successive. Si comincia con un’indagine con metodologia classica, tramite l’utilizzo del geofono, il sensore capace di captare le onde che si propagano nel terreno.
In un secondo momento sarà impiegata una nuova metodologia per la ricerca dell’umidità nel sottosuolo che sfrutta la tecnologia CRNS (Cosmic Ray Neutron Sensing).
L’obiettivo è affrontare le perdite idriche con il maggior numero di strumenti a disposizione, sia quelli tradizionali sia quelli più all’avanguardia e innovativi, ricorrendo anche all’intelligenza artificiale. Le perdite rintracciate saranno riparate celermente da squadre dedicate. In questo modo si vuole favorire l’avanzamento a ritmo sostenuto dell’attività di ricerca fino al 2025, anno nel quale l’azienda conta di avere ottenuto una significativa riduzione dei volumi prelevati.
Riqualificazione delle reti
Obiettivo questo cui contribuiranno anche altri importanti interventi già programmati da CAFC sempre a Gemona per una spesa di 2 milioni di euro. Tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, partiranno i lavori per l’ammodernamento dell’acquedotto e di condotte vetuste. Mentre nel prossimo si procederà con la riqualificazione delle opere di presa delle Sorgenti in località Sella Sant’Agnese.
Salvaguardare la risorsa
«Questo approccio è in linea con una visione sempre più sostenibile del servizio idrico, volta al completo monitoraggio delle reti con l’obiettivo di ridurre drasticamente le perdite idriche e contenere i costi – ha commentato il presidente di CAFC, Salvatore Benigno -. Salvaguardare la risorsa idrica, garantire una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento, educare i giovani alla sua salvaguardia, sono i punti cardine della nostra mission. Una linea d’azione strategica che stiamo portando avanti da tempo con l’impegno concreto nel migliorare la qualità del servizio reso all’utenza».