Corre veloce la fibra di Open Fiber

Corre la fibra ottica di Open Fiber. A dirlo i numeri di un report realizzato dalla società che fa il punto sullo sviluppo della sua infrastruttura a banda ultralarga nella Penisola.

Nel corso dei suoi 5 anni di attività, Open Fiber ha realizzato circa 100.000 km di infrastruttura in tutte le regioni d’Italia, tra Aree Bianche, Grigie e Nere, ognuna con un piano di investimenti dedicato. Gli investimenti realizzati ammontano in totale a 5,8 miliardi di euro, che fanno della società il primo operatore italiano in termini di sviluppo di infrastruttura FTTH.

Degna di nota, in tal senso, è la partenza ufficiale lo scorso anno del Piano Italia a 1 Giga, per il quale Open Fiber si è aggiudicata 8 lotti in gara, per un lavoro che interesserà oltre 3.000 comuni in 9 regioni.

 

15 milioni di unità immobiliari connesse

La società dal 2017 ha connesso complessivamente 15 milioni di unità immobiliari, tra abitazioni, locali a uso commerciale e aziendale e pubblica amministrazione. Non a caso, i dati dell’Osservatorio sulle comunicazioni dell’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) dicono che circa il 65% delle persone che naviga in FTTH in Italia utilizza la rete in fibra ottica realizzata da Open Fiber.

 

Avanti tutta nelle aree bianche

Altri importanti risultati sono stati ottenuti sul fronte del digital divide, grazie al programma di cablaggio dei piccoli comuni nelle aree bianche, che ha avuto una forte accelerazione lo scorso anno, in particolare a partire dal secondo trimestre. In totale in queste aree sono state realizzati oltre 57.000 km di rete ultraveloce, il 65% del totale previsto. Di questi 19.800 solo nel 2022, pari a circa il 53% di quanto realizzato nei 4 anni di attività precedenti.

I comuni FTTH completati sono stati 4.054, pari al 65% del totale dei 6.232 comuni. A questi corrispondono circa 3,78 milioni di unità immobiliari, con una crescita di queste ultime del 56% rispetto alla fine del 2021. Sempre nel corso del 2022 sono stati completati 1.444 nuovi comuni per circa 1,36 milioni di nuove unità immobiliari. Infine, le unità immobiliari vendibili, ovvero quelle nei database di vendibilità riservati agli operatori partner di Open Fiber, che possono così attivare i vari servizi su richiesta degli utenti finali, hanno raggiunto complessivamente i 2,93 milioni, in aumento del 59% rispetto alla fine del 2021.    

 

Rete in fibra è il sistema nervoso del Paese

«La rete in fibra ottica che Open Fiber sta realizzando in tutta Italia assume un valore sociale in particolare nei borghi e nelle aree più isolate, dove abbiamo accelerato per completare il piano Aree bianche affinché tutti cittadini possano usufruire dei servizi digitali più avanzati, esattamente come gli abitanti delle grandi città – ha commentato Mario Rossetti, amministratore delegato della società –. Open Fiber sta costruendo il futuro, perché la fibra ottica è il fattore abilitante di applicazioni e servizi. È il Dna di un’azienda nata per essere il sistema nervoso del Paese, che ha bisogno di un’infrastruttura di qualità e pervasività. Oggi stiamo cablando città, piccoli paesi e zone industriali. Domani andremo su strade, autostrade, porti».

 


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