Aumentare gli investimenti per migliorare il sistema idrico in tutto il territorio e implementare nuove azioni di contrasto ai cambiamenti climatici. È quanto prevede il piano industriale 2023-2026 di BIM GSP, appena approvato dall’assemblea dei soci. Il Piano del gestore idrico dell’Alto Veneto comprende opere da realizzare per un valore di 63,6 milioni di euro nel triennio.
Le principali opere
Tra i principali interventi in programma c’è l’avvio dei lavori di posa del nuovo acquedotto Piaia-vena d’oro a Ponte nelle Alpi, opera da 1,4 milioni, con la relativa sistemazione del serbatoio vena d’oro (250.000 euro). Altri interventi rilevanti sono la realizzazione della nuova rete fognaria a Seren del Grappa, il potenziamento del depuratore di Feltre (565.000 euro) e di Renaz a Livinallongo, quest’ultimo con una spesa di 2,1 milioni.
Gli interventi “Vaia”
Ci sono poi le opere finanziate con i fondi Vaia, ovvero quelli stanziati per fare fronte ai danni causati dalla tempesta che nell’autunno del 2018 ha duramente colpito la provincia di Belluno. Tra questi il ripristino e la messa in sicurezza della fognatura di Alleghe e Rocca Pietore, per una spesa di 5,4 milioni di euro. A questo si aggiungono altri interventi minori, quali:
- lo spostamento della rete fognaria di Costalta (San Pietro di Cadore)
- la messa in sicurezza degli acquedotti di Pra Stavel a San Pietro di Cadore e Le Spesse-La Tempia di Lozzo,
del valore complessivo di 1,8 milioni di euro.
L’impegno sulla depurazione
Un altro fronte che vede la società particolarmente impegnata è quello della depurazione. Campo nel quale verranno portate avanti le numerose progettazioni già avviate per la costruzione di nuovi impianti ad Alleghe, Santo Stefano di Cadore e Val di Zoldo, con lo studio dei relativi schemi fognari. Proseguiranno anche gli interventi per l’adeguamento e il potenziamento degli impianti di Cortina, Feltre, Trichiana e di quelli situati in prossimità del lago di Centro Cadore. Infine, si procederà alla sistemazione degli sfiori fognari presenti in tutto il territorio servito, e all’eliminazione delle acque parassite presenti nelle reti fognarie di Cortina, Livinallongo, Alleghe, Falcade, Cesiomaggiore, Belluno, Borgo Valbelluna e nell’area del lago di Centro Cadore.
Altro progetto importante che proseguirà nel triennio è la sostituzione massiva dei contatori d’utenza, a supporto degli oltre 13.000 già posati. Così come l’installazione di nuovi impianti di disinfezione dell’acqua erogata, che passeranno da 196 complessivi a fine 2022 a 236 a fine 2025.
I progetti PNRR
Ma non solo. Perché nelle varie attività inserite nel piano vi sono anche, almeno si spera, gli interventi a valere sui fondi PNRR. Tra questi, l’adeguamento e il potenziamento del depuratore di Marisiga, a Belluno, per 4,4 milioni di euro. La costruzione nell’impianto di Longarone di un nuovo centro specializzato per il trattamento dei fanghi, per una spesa di 1,5 milioni. E, per quanto riguarda la riduzione delle perdite da acquedotto, la modellazione, distrettualizzazione e digitalizzazione di 1600 km di rete idrica bellunese, da realizzare con un investimento di 25,6 milioni di euro. Progetti per i quali la società non ha ancora la certezza dell’erogazione dei fondi.
Migliorare infrastrutture e servizio
«L’obiettivo che stiamo perseguendo è nella direzione del miglioramento continuo del patrimonio idrico infrastrutturale e del servizio erogato ai cittadini. Che possiamo concretizzare esclusivamente con nuove opere, manutenzioni dell’esistente, innovazione e digitalizzazione delle reti – ha commentato Attilio Sommavilla, presidente di BIM GSP -. Obiettivo, ridurre le perdite da acquedotto, contenere i costi energetici e l’emissione di gas serra, ottimizzare e razionalizzare il funzionamento delle reti fognarie, innalzare la qualità dell’acqua depurata restituita in ambiente, a beneficio del territorio e delle comunità servite».