e-distribuzione: focus sulle cabine primarie per abilitare la transizione energetica

Il processo di transizione green per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione implica un notevole incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi. Strategico per entrambi questi passaggi è il ruolo dell’infrastruttura di distribuzione e delle cabine primarie, che della rete sono il cuore pulsante. E proprio su queste ultime, nodo essenziale di interfaccia fra la rete di trasmissione nazionale in alta tensione e quella in media e bassa tensione, si stanno concentrando i progetti di innovazione di e-distribuzione.

 

Cabine cuore dell’innovazione

Questo perché le cabine primarie implementano anche soluzioni ingegneristiche di grande innovazione tecnologica. Soluzioni che comprendono anche l’utilizzo di moderne apparecchiature per il telecontrollo e l’automazione e l’adozione di misure che alimentano il processo virtuoso dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile.

 

200 nuovi impianti al 2026

Entrando un po’ più nello specifico, il piano della società prevede la costruzione di circa 200 nuovi impianti primari entro il 2026. Un numero che incrementerà del 10% quello delle cabile primarie attualmente esistenti, con una media di circa 40/50 nuove cabine primarie l’anno. Al tempo stesso, verranno ampliati circa 500 impianti primari esistenti e costruiti 70 nuovi Centri Satellite, nodi di smistamento della rete di media tensione.

 

Un miliardo di investimenti

Un impegno notevole, considerando anche che la realizzazione di una nuova cabina primaria richiede circa 24 mesi di media, tra scouting del terreno, acquisizione autorizzazioni, sviluppo della progettazione e costruzione dell’impianto.

Un impegno notevole non solo dal punto di vista operativo, ma anche da quello finanziario, dal momento che l’investimento previsto da e-distribuzione ammonta a oltre un miliardo di euro.

 

L’innovazione dei materiali

Una notevole mole di risorse messa in campo dalla società per raddoppiare entro il 2030 la capacità di accogliere in rete la generazione distribuita. Con la diffusione sempre più massiccia di impianti di generazione elettrica da rinnovabili gli scambi energetici avverranno principalmente sulla rete di media e bassa tensione, al di sotto della cabina primaria. Questa, pertanto, diventerà sempre più un nodo di raccolta di produzione e non solamente di carico.

In questo proiettarsi verso il futuro, la società sta investendo anche in nuovi materiali, altro campo aperto dell’innovazione tecnologica. L’obiettivo è l’utilizzo di componenti più sostenibili dal punto di vista ambientale. Per esempio, una delle soluzioni che e-distribuzioni sta adottando riguarda l’installazione dei primi trasformatori a olii esteri naturali, ovvero isolati, non con un olio minerale, ma con fluidi di origine vegetale.

 


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