Il teleriscaldamento di Bressanone sempre più green

Aumenta la quota di energia termica green immessa nella rete di teleriscaldamento di Bressanone. ASM Bressanone, la multiutility che gestisce il servizio, da qualche mese alimenta la sua infrastruttura il calore di scarto rigenerativo di aziende industriali presenti nel territorio della cittadina dell’Alto Adige. Un’operazione virtuosa che consente di ridurre la quantità di gas naturale utilizzato come materia prima per la produzione dell’energia termica distribuita.

 

Recupero di calore e accumulatori

Attualmente il calore di scarto proviene da tre grandi aziende situate nella zona industriale:

  • Rubner Holzbau
  • Barth, che valorizzano la materia prima legno sul posto
  • Lignoalp/Damiani che incrementa l’efficienza immettendo energia termica.

A queste si aggiungerà a breve anche Alupress, mentre anche altre realtà presenti nell’area industriale stanno valutando di cedere il loro calore di scarto alla rete.

Con l’obiettivo di sfruttare al meglio l’energia termica generata da fonti energetiche rinnovabili e innovative, ASM Bressanone ha anche realizzato presso la sede nella zona industriale due nuovi accumulatori di calore, ciascuno con un volume di 250.000 litri. In questi accumulatori può essere stoccato anche il calore di scarto degli impianti industriali. L’installazione degli accumulatori consente di

  1. ridurre i picchi di richiesta di calore nella rete di teleriscaldamento nelle ore mattutine e serali
  2. ottimizzare e gestire gli impianti di produzione in modo più efficiente dal punto di vista energetico.

 

Un sistema virtuoso

Il sistema a servizio di Bressanone è già un esempio virtuoso di teleriscaldamento. L’energia termica distribuita è prodotta da 7 centrali con diverse tecnologie. Il sistema dispone infatti di cogeneratori alimentati con olio vegetale certificato proveniente dall’Europa, che generano 5 milioni di kWh di energia termica da fonti rinnovabili all’anno.

Un’altra porzione di calore è prodotta con le caldaie a biomassa situate nella centrale di Varna, per una potenza di 6.500 kW, e di Perara, con una potenza di 988 kW. Inoltre, a Perara è in funzione un gassificatore a legna. I circa 90.000 metri steri di legno che alimentano annualmente la caldaia a biomassa e il gassificatore a legna di Perara e la centrale termica di Varna provengono per lo più dall’Alto Adige, mentre una parte arriva dalle foreste intorno a Bressanone. Sempre nella centrale di Perara è in funzione anche un impianto Orc, mentre caldaie a gas sono presenti in diverse centrali e vengono utilizzate per coprire i picchi di fabbisogno.

 

Più fonti rinnovabili e innovative, meno metano

«Il nostro obiettivo dichiarato è essere maggiormente indipendenti dal mercato globale per lo sviluppo del gas naturale, affrancandoci il più possibile da questo combustibile – ha commentato il direttore generale ASM Bressanone, Francesco Berretta -. A tale scopo, stiamo sviluppando varie fonti di energia per la produzione di teleriscaldamento. Il calore di scarto è un elemento importante di questo progetto. La partnership con le aziende porta molteplici vantaggi: riduce l’impatto sull’ambiente, si risparmia CO2, si riduce il traffico pesante: circa 200 camion all’anno in meno in circolazione all’anno».

Senza dimenticare un altro importate vantaggio di questa strategia: il rafforzamento del ciclo economico locale.

 


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