Riqualificazione di condotte in amianto cemento con tecniche no-dig. Le esperienze di Pavia Acque


Carlo Mascheroni – Responsabile Area Servizi
di Ingegneria, Pavia Acque

Marco Cappello – Direttore Tecnico-Commerciale, In.Te.Co. Srl

 

Pavia Acque s.c.a r.l. viene da una corposa esperienza in fatto di tecniche no-dig in generale e Cured in Place Pipe in particolare.

A partire dal 2000 gli interventi prima realizzati con tecniche convenzionali (ed in alcuni casi con grandissime difficoltà operative) sono stati sempre più spesso realizzati con metodiche “no dig”.

Partendo da queste esperienze si è voluto dare un indirizzo “no dig” alla concretizzazione di uno degli indirizzi strategici del Piano Industriale aziendale ovvero la progressiva sostituzione delle dorsali in cemento amianto.

Le valutazioni preliminari in sede di progettazione hanno fatto escludere un approccio tradizionale, attraverso scavo e demolizione delle condotte fognarie, sia per il contesto nel quale gli interventi erano previsti in realizzazione (aree densamente popolate, viabilità in acciottolato o strade ad alto traffico) sia per i costi di bonifica necessari.

Fin da subito è stata inoltre esclusa la possibilità di procedere con tecniche di pipe bursting sulle condotte in cemento amianto.

La scelta progettuale è stata indirizzata ad interventi di “hose lining” prevedendo l’utilizzo di un tubolare in materiale plastico ad alta resistenza in grado di resistere ad una pressione di 16 bar e di diametro leggermente inferiore al diametro interno del tubo ospite in ogni caso compatibile con le portate che dovevano essere veicolate alla rete fognaria cittadina.

Particolare attenzione è stata posta sulla condotta fognaria di Via Torretta, che costituisce un caso speciale in quanto presentava alcune condizioni aggravanti legale alla collocazione dell’opera e alla modalità con la quale la stessa era stata realizzata.

Via Torretta in Pavia è una delle strade principali di accesso al centro cittadino ed è caratterizzata da volumi di traffico sicuramente non compatibili con un intervento di scavo con modalità tradizionali.

La condotta fognaria è stata collocata lungo la Via Torretta e per circa 30 metri in attraversamento alla roggia Vernavola.

I vincoli imposti dalla dimensione e della quota dell’estradosso del ponte sulla roggia hanno richiesto la posa della condotta in pressione nell’intercapedine tra la soletta del ponte ed il piano viario esistente, rialzando la condotta dalla quota ordinaria di posa (1.5 metri da p.c.) a pochi centimetri al di sotto del piano viabile e richiedendo l’inserimento di un tratto di circa 30 metri di condotta in acciaio con otto curve a 45°.

Lo stato di dissesto della condotta ha presentato condizioni di aggravamento preoccupanti palesate nella frequenza di riparazione della stessa passata da tre interventi di riparazione nel corso del 2021 ad almeno quattro interventi nei primi tre mesi del 2022.

In sede di progetto era stata prevista la posa di circa 350 metri di tubolare in materiale plastico ad alta resistenza DN 300 mm per permettere la sostituzione dell’intera tratta in amianto cemento dalla stazione di sollevamento S10 di Via Torretta al collettore fognario a gravità a cui vengono trasferiti i reflui.

La necessità di aprire la condotta esistente in almeno quattro punti per garantire l’inserimento del liner e lo svolgimento delle operazioni preliminari in condizioni di sicurezza, l’urgenza di mettere in atto l’intervento stante il peggiorare dello stato delle condotte e le criticità di gestione di percorsi alternativi di viabilità hanno indirizzato l’intervento verso la realizzazione delle opere in notturna, limitando l’ingombro del cantiere durante le ore diurne alla sola porzione non smantellabile.

L’intervento è stato portato a termine in sei notti di lavoro nella fascia orario 22.00 – 6.00 provvedendo all’allestimento delle aree di cantiere e al loro ripiegamento ogni giorno in modo da garantire la viabilità durante il giorno.

 

 

 

 

 

 


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