SMAT: assegnati i lavori per il primo lotto dell’acquedotto della Valle Orco

La realizzazione di una delle maggiori infrastrutture idriche degli ultimi tempi fa un deciso passo in avanti. Si tratta dell’acquedotto della Valle Orco, del quale si è conclusa a tempo di record la gara per l’affidamento delle opere impiantistiche del primo lotto.

La grande opera, che ha come soggetto attuatore SMAT, gestore idrico dell’Ato 3 Torinese, una volta realizzata garantirà acqua di qualità a 50 comuni situati nella Valle Orco, Eporediese, Canavese e Calusiese, dove risiedono oltre 130.000 abitanti. Il progetto dell’infrastruttura, del valore di 254 milioni di euro, è nato infatti per risolvere le criticità quantitative e di vulnerabilità del sistema esistente legate anche ai cambiamenti climatici.

 

La gara per il potabilizzatore

La gara del primo lotto, bandita alla fine dello scorso anno, riguarda la realizzazione del potabilizzatore da 800 l/sec che sorgerà nel comune di Locana. L’impianto tratterà l’acqua prelevata a Rosone, dal torrente Piantonetto, utilizzando l’invaso del Teleccio, sempre nel territorio di Locana, a 1900 metri di quota. Acqua che una volta potabilizzata sarà convogliata a valle per la distribuzione.

Ad aggiudicarsi questo primo appalto, con un valore a base di gara di 107,8 milioni, è stato il raggruppamento di imprese costituito da Vincenzo Dino di San Giovanni Teatino (Chieti), Torricelli di Forlì e Righi Elettroservizi di Mercato Saraceno (Forlì-Cesena). Il raggruppamento ha presentato nella sua offerta uno sconto del 10,7% sul valore base, per cui il costo delle opere sarà di 96,3 milioni di euro.

 

I prossimi passaggi

Prossimi passi sono i bandi per gli altri due lotti nei quali è stata suddivisa l’opera, che si intende a emanare a breve, in modo da affidare i lavori entro la fine di giugno. Lotti che riguardano la posa delle condotte di adduzione per un totale di 129 chilometri e per la loro interconnessione con le reti comunali: 55 chilometri di condotte per il lotto 2 e 74 chilometri per il lotto 3.

I tempi rapidissimi con i quali è stata preparata e assegnata la prima gara sono un motivo di vanto per il gestore idrico. «Un risultato che premia la capacità dell’organizzazione tecnica ed amministrativa di Smat– ha commentato il presidente della società, Paolo Romano –. Consentirà di garantire la realizzazione delle opere nei tempi prescritti dall’Unione Europea e dal ministero delle Infrastrutture».

 

Un’opera fondamentale anche contro la siccità

Il nuovo acquedotto trasporterà e distribuirà 600 litri di acqua al secondo, come detto attinta dal Rosone, ponendo così fine ai prelievi di acqua dalle falde sotterranee, con grandi benefici, sia per la sicurezza delle forniture sia economici. Verranno infatti dismessi diversi vecchi impianti di adduzione che richiedono continui interventi di manutenzione.

Un’opera fondamentale anche per fare fronte al grave problema della siccità che affligge in modo particolarmente intenso il Piemonte. La sua costruzione è in parte finanziata dall’Unione Europea con un contributo di oltre 129 milioni, proveniente dal Next Generation UE tramite il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso il PNRR.

 


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